sabato 11 gennaio 2014

LAVIANTICA, Clessidra (2013)


Esordio interessante e davvero gradevole questo dei romani Laviantica, band con alle spalle una carriera iniziata addirittura nei primi anni ’90 con il nome Alterego, gruppo che non ha mai inciso nulla (fa eccezione il singolo Birds without wings) e che si muoveva lungo le coordinate del new prog imperante, quello di Pendragon, Marillion ed Ezra Winston. Il nuovo monicker, dopo un prolungato periodo di rallentamento, porta in dote un ensemble più attento all’aspetto melodico che a costruire brani complessi o eccessivamente stratificati, una cura per la forma canzone, anche orecchiabile, che non disdegna comunque al suo interno trame progressive di buon livello. Le tracce scorrono veloci, l’alternanza tra la chitarra elettrica di Marco Palma e quella acustica di Paolo Musolino risulta piuttosto azzeccata e i due stili si amalgamano con efficacia. Convince anche la voce di Paolo Perilli (impegnato anche al basso) e la batteria di Andrea Schiappelli sicuro, preciso e mai sopra le righe. La triade iniziale Nel vento, Sole, La pioggia appare quasi una piccola e suggestiva suite e ricorda per vocazione Elementi delle Orme, mostrando belle doti di songwriting e anche una certa personalità, perché se è vero che ci sono dei riferimenti quasi inevitabili al prog rock settantiano (come il Banco del Mutuo Soccorso o la Premiata), è anche vero che i Laviantica tentano di proporre qualcosa che se ne smarchi e che non risulti troppo vintage. Il gruppo non ha nelle corde pomposità e grandeur e preferisce muoversi proponendo intuizioni e atmosfere dal sapore cantautorale o beatlesiano, senza però risultare stantii o tediosi. In questo possono essere avvicinati agli Altavia e agli Elisir D’ambrosia, giovani act che hanno i ’70 nel dna ma li rivisitano con una certa dose di libertà e leggerezza nell’approccio, ma anche ai Marillion post Fish e in parte ai Porcupine Tree. Emergono in maniera prepotente Icaro (tema tra l’altro affrontato anche dai savonesi Il Cerchio D’oro), momento di grande intensità e la lunga Laviantica, strumentale di 11 minuti impreziosito dalla presenza del violino di Laura Senatore. Qui emergono doti tecniche venute fuori un po’ meno nel corso del disco e l’assenza del cantato non inficia per niente il risultato ma sottolinea le capacità dei singoli ulteriormente. Da citare infine la deliziosa title track in cui compare la brava Alice Pelle alla voce. Clessidra risulta fresco e soprattutto piuttosto curato e pensato, in special modo negli arrangiamenti, dove il gruppo mi pare abbia posto parecchia attenzione ed equilibrio. Un lavoro accattivante e molto piacevole. (Luigi Cattaneo)
 
Nel Vento (Official Video)
 
 

 


 

 

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